Poesie: “Le stagioni dell’amore”

Perché non scrivere
di quei tuoi occhi da luna
che si cullano all’orizzonte marino
del mio pulsare,
tra lampare solitarie
e passeggiate sul lungomare
grigio-verde?

 

Perché non cantare
al vento spilloso delle baite
lo slancio che ci unisce
e ci innalza ad aquile reali
in planata sovrana e sicura,
nel nostro essere a labbra appaiate?

 

Perché non ricoprirci
del manto di foglie secche
e riposare, con lo sguardo
ai rami
addormentati,
pronti al nuovo salto
nel germoglio di un bacio assolato?

Perché non incoronarti regina

del mio circondio
tra gemme, gardenie e fresche dalie,
tra i voli delle piume migratrici,
tra il profumo del grano,
frumento e farina,
che si fan pane croccante
tra le mani sudate dalla fatica?

 

Perché questo ciclo di coloriture,
questo susseguirsi di stagioni,
questi maglioni a girocollo
sopra i sandali da mare
sono l’aria che respiriamo
ogni giorno.
Sono due esistenze tenere e violente,
che ormai non vogliono
più separarsi.

 

Perché mi sei nata dentro,
da sempre.
Ed io ti sboccerò,
ancora una volta,
tra le dita.

Carlo Molinari

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