Poesie: “Background”

Eppure tace
il delirare di insensati pensieri,
tace il brusìo dell’anima incastonata
in questo music box,
e tace pure la ferita obliqua di lacrime fuori tono,
di una musica evoluta nel suo ferire
nell’apparire perpetua, quasi silente,
eppure assordante.
Tace quando vago solitario in cerca dei miei perché,
in balìa di uno stridio di nervi accavallati,
disteso in un letto di spine.
Il risveglio mi aspetta agonizzante uguale a ieri.
Insensati pensieri deliranti percorrono l’anima.
Tace la bocca serrata, cucita a punto croce.
Membra informi s’ammassano,
occhi vitrei guardano l’abisso
aspettando il conto alla rovescia:
9…8…7…6…5…4…3…2…1…zero.
E allora si compie la parola sghemba che dice
di quel particolare penzolare da un nodoso ramo,
mentre stormi di uccelli vanno oltre.
Non tace la musica in background,
intanto si è fatto notte.

Nello Farris

Poesie: “Solo noi e il mare”

Se tu fossi qui, solo noi due e il mare,

non mangerei, ma ti gusterei,

non berrei, ma sazierei la mia sete,

non dormirei, ma ti sognerei da sveglio,

non parlerei, ma ascolterei la tua voce dolce,

non chiederei nulla, ma desidererei tutto,

non ti sfiorerei, ma lo farebbe il mio cuore.

Se tu fossi qui, solo noi due e il mare.

Sandro Emanuelli

Poesie: “Oasi”

Vivo l’auspicio

di fresche notti

che m’incanalino

a mutevoli aurore.

Stordita oscilla

la ragione

fra scompigliate ciocche

e un pizzo screziato.

 

D’errare innanzi

mai

pago.

 

Carlo Molinari

Poesie: “Sul Delta del Nilo”

Nero bluastri

i tuoi capelli.

Lustrato il viso,

ad arte egiziana

tinteggiato.

E ripiegano

su minuto regale

involucro

d’epidermide porosa

e talchi emana d’impudico balsamo.

 

Per plasmarti,

da caviglie a

seni di coppe

fino ad imbrigliar

le scomposte

chiome.

Carlo Molinari

Poesie: “La caduta dei falsi angeli”

Quel tuo illogico svanire

come acuta lamina

nelle tempie arde,

in torride vene scola

sino a cuore afono.

Potevamo elevarci

a ridenti angeli

ma lacerati precipitammo

prima ancor

d’un battito d’ali.

Stramazzato

mi scopro

nella melma

il viso.

Catatonico

Ustionato

ogni sospiro.

Carlo Molinari

Poesie: “Buon riposo, notte”

Sono ammantato d’un concerto

di chiarore.

Eppur poche anime

prendono il via.

Netturbini ciondolano tra vie

sonnolente

e due pendolari imboccano

corriere deserte dall’odor

d’arancia acre.

Pare il sole di mezzanotte.

E spingersi al Nord più estremo

dove le tenebre si scostano

a pennellate di sole

rosso fuoco e nubi

d’indaco striate.

L’ombra che s’allunga stampa

un’imposta semichiusa

celando lenzuola sfatte e

schiene nude tra chiome

arruffate ch’ancor dormono.

A svestirsi dall’afa.

Mutolii di case

accompagnati solo

dal ronzio

di qualche vecchio frigorifero.

Carlo Molinari

Poesie: “Mandrie”

Come adesivi

su vetrinette
di strenne
scrutai folle
randagie.

Sciorinarono

le arcuate vele
gli scalpitanti armenti
di plagiati predatori.

Al bang del mossiere.

Rifulgi e irraggia
rattoppata
cometa d’oriente.
È ancor Natale.

Dicono.

Carlo Molinari

Poesie: “Impressioni”

Tu m’hai dato del pazzo!

Di quella pazzia

che intacca le menti

dei geni e dei santi.

Ma dissento, amica mia,

io dissento.

La mia volontà desiderata

ha sapore di insipida normalità.

La mia fede svogliatamente supplicata

è cenere al vento.

Nel marasma generale io,

semplicemente io,

ti appaio pazzo:

volesse il Cielo darti ragione!

Io sono solo arena

gettata nel mare oscuro.

E dissento, amica mia,

io dissento.

Carlo Molinari