Recensione libro “Le regole del tè e dell’amore” di Roberta Marasco

Inizia così la sinossi, “L’amore di Elisa per il tè risale alla sua infanzia…”, ed è questo amore per il tè il leitmotiv dell’intero romanzo di Roberta Marasco, che ha iniziato a scrivere per vivere le proprie emozioni e tornare a credere nei sogni. La cultura millenaria che ruota intorno a questa gustosa ed intensa bevanda ambrata, ci viene donata con grazia, versata con delicatezza, e offerta con umiltà. Ad ogni capitolo una scoperta, un piccolo vademecum per noi comuni mortali che conosciamo solo il tè in bustina. Le proprietà benefiche, il colore, la coltivazione, le curiosità, i trattamenti, gli utilizzi sono parte della storia, ci vengono donate come piccole perle di saggezza. Elisa, la protagonista, ci prende per mano e ci conduce nella sua vita, della sua infanzia. Ricordi tristi, lieti, gioiosi sono tutti accomunati da una buona tazza di tè.

È stato in questo modo che la madre le ha insegnato l’amore per il tè. “È impossibile condividere un tè con qualcuno senza avere la sensazione di aver condiviso qualcosa di molto più intimo. Il tè trasforma chi lo beve. Gli spigoli si arrotondano, le parole escono più naturali, ci si sente più liberi e meno impacciati. Ci si sente improvvisamente a casa. Elisa aveva assistito a quella magia per anni.” Elisa è combattuta, dopo la morte della madre e della zia, si ritrova sola e con tante domande a cui dare una risposta. Non conosce parte del suo passato, non conosce le proprie origini, tutto è avvolto dal mistero, e sarà proprio la scoperta di una vecchia scatola di latta contenente del tè, a riportarla là dove tutto è cominciato, a Roccamori.

Una storia fragile, come sono fragili le foglie essiccate del tè. Un po’ ai margini del romanzo, Elisa non è la protagonista, lo sono tutti i personaggi che di volta in volta si affacciano e raccontano la loro versione, la loro vita. Un susseguirsi di passaggi dai toni lievi, mesti, molto delicati. Gli errori del passato sono ferite aperte, porvi rimedio è impossibile, e lo sanno bene gli abitanti di Roccamori, che vengono spesso chiamati in causa per ciò che è stato. Il dolore non scompare, si può attenuare, ci si può convivere, ma nulla mai potrà cancellarlo. Le vicende si alternano tra passato e presente, tra mito e leggenda, tra verità e mistero. Elisa, esperta conoscitrice di tè, resta incantata dalla meravigliosa varietà di camelie presenti e coltivate nell’antica dimora di Vittoria, un’anziana signora del borgo, che ha la consuetudine di offrire alle donne di Roccamori, ogni pomeriggio, il tè nel giardino.

Ammaliata da questo antico rito, e incuriosita, Elisa avrà modo di conoscere le signore del borgo, e tra un sorso di tè ed un altro, verrà messa al corrente delle loro storie e quelle del passato glorioso del paese. Antiche leggende aleggiano ancora tra le mura della dimora, intrecciate a filo doppio con le vite di tutti loro. Amori inconsolabili, amori profondi e da tempo perduti, dal sapore dolce amaro, fanno da sfondo ai misteri che ruotano intorno al passato della madre. Ma come qualsiasi buon tè, ha bisogno di un tempo di infusione, e se è buono ti rimane il sapore fra i denti, come dicono i cinesi, e non te lo scordi più.

E questa storia è buona, ha bisogno di tempo, non è invadente, deve essere assaporata con pazienza, gustata con attenzione. Una lettura gradevole, di compagnia, che mi ha donato tanto. Prosa delicata, che lascia il segno. Un libro da regalare a chi crede nell’amore e non ha il coraggio di viverlo appieno, perché  “Il vero amore non era facile da trovare, non si lasciava fotografare. Il vero amore era scritto nelle rughe delle persone, sul fondo dei loro sguardi, nella fatica di un gesto. Il vero amore si nascondeva nei posti più impensati, in una tazzina da caffè, in una michetta alla cannella e all’anice, sotto la neve che scendeva in primavera. Fra i petali di una camelia gialla che restava fiorita solo pochi giorni all’anno”.

SCHEDA DELL’EDITORE
Gli amori grandi non dovrebbero avere un tempo, sono come l’aria, come l’acqua, come il cibo. Sono il sapore del mondo, che ti resta fra i denti, come dicevano i cinesi del tè. E quando finiscono ci lasciano da soli con i nostri errori, perché li abbiamo dati per scontati, senza controllare l’orologio. Ma l’orologio, con gli amori grandi, non serve, basta il ticchettio della lancetta dei secondi, basta lasciar scorrere gli istanti senza pensarci. Perché, se ci pensiamo, allora significa che il ticchettio è appena cessato.  L’amore di Elisa per il tè risale alla sua infanzia. È stata sua madre a insegnarle tutte le regole per preparare questa bevanda e ad associare, come per gioco, ogni persona a una varietà di tè. Daniele, il suo unico grande amore, è tornato dopo tanto tempo.

Ma Elisa ha imparato da sua madre a non fidarsi della felicità, a non lasciarsi andare mai, perché il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. Prima di tutto dovrà trovare se stessa, poi potrà capire se Daniele può renderla felice. Quando trova per caso una vecchia scatola di tè con un’etichetta che riporta la scritta “Roccamori”, il nome di un antico borgo umbro, Elisa ne è certa: si tratta del tè proibito della madre, quello che le fece provare solo una volta e che, lei lo sente, nasconde più di un segreto. Forse proprio lì, in quel borgo antico, Elisa potrà trovare le risposte che cerca e imparare a lasciarsi andare e a fidarsi dell’amore, guidata dall’aroma e dalle regole del tè…

L’AUTRICE
È una traduttrice che un giorno si è accorta di aver trascurato le proprie emozioni. Per la fretta, le aveva tutte cacciate da qualche parte dentro di sé, proprio come si fa con gli oggetti che non si ha il tempo di rimettere in ordine. Le emozioni, però, tornano a galla, e le sue lo facevano cogliendola alla sprovvista e commuovendola nei momenti meno opportuni. Ha iniziato a scrivere per questo, per vivere le proprie emozioni e tornare a credere nei propri sogni. Per saperne di più visita la sua pagina Facebook o il suo blog “Rosa pe rcaso”.

Katja Macondo

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