“Voci sul Palco R-Evolution” la Finale

Grande successo di pubblico e forti emozioni hanno accompagnato la serata finale del Concorso Canoro “Voci sul Palco R-Evolution“, svoltosi a Verrua Savoia (TO), il 17 novembre u.s.

Ad ospitare il Festival, la suggestiva location di Villa Bianco, grazie ai responsabili, Carlo e Cristina. Ideatore del concorso è Beppe Bordonaro, il quale, insieme a Monica Quilico, ne ha curato la Direzione Artistica, che quest’anno è arrivata alla sesta edizione.

La Giuria insieme ai Direttori Artistici. Da sinistra: Fausto Cerri, Jacopo Garimanno, Beppe Bordonaro, Fabrizio Bugada, Veronica Iannotti, Mattia Garimanno, Monica Quilico.

Sedici i concorrenti in gara, i quali dopo aver superato le semifinali del 28 ottobre, si sono sfidati sotto l’occhio attento della Giuria di Qualità, formata da: l’ex dj radiofonico di Radio Chivasso International, Fausto Cerri, la giornalista Veronica Iannotti, Direttore di Real Press, facente parte della Giuria della Stampa del Festival di Sanremo, Mattia Garimanno, Responsabile Studio Recording di Cavagnolo ed insegnante di batteria, Jacopo Garimanno, chitarrista dei Last Floyd. La Giuria è stata presiediuta da Fabrizio Bugada, già Presidente di altre tre Edizioni del Festival.

Il podio è stato conquistato da Daniele Setteducati, che ha interpretato un brano di Fausto Leali, “Mi manchi”, seguito al secondo posto, da Andrea Musumeci con “New York, New York” di Frank Sinatra, e Alice Ulla, terza classificata, con il brano “Meraviglioso amore mio”, di Arisa. 

“Siamo ancora frastornati dal successo della manifestazione canora e stiamo realizzando alcuni progetti che in tempi brevi cercheremo di pubblicare – commenta il Direttore Bordonaro – voglio nuovamente ringraziare tutti gli artisti in gara, e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del Festival”. Loris Salassa e Marilisa Cirillo, hanno presentato la serata, mentre in qualità di ospiti, si sono esibiti Gianna Facta e i Cliclimber. Responsabile della segreteria, Barbara Antonazzo, fonico della serata, il tecnico Riccardo Tugnolo.

Ecco l’elenco, in ordine casuale, di tutti i partecipanti al Festival:

Francesca Fenderico, Erica Ferraris, Tamara Mannias, Simona Scura, Ombretta Rilievi, Stefano Lesca, Massimiliano Martone, Mariarita Ciampà, Alessandra Zammillo, Stefania Secchieri, Silvana Fenderico, Andrea Armocida, Anna Federico.

 

 

Diretta Radio “Abolizione Ordine dei Giornalisti: sì o no?”

“Ordine si? Ordine no?  Mantenere, modificare, abolire l’Ordine dei Giornalisti?”

Se ne discuterà

VENERDì 26 OTTOBRE DALLE ORE 20.30

IN DIRETTA DA MILANO SU RADIO BLA BLA

Per ascoltare la diretta su Radio Bla Bla clicca qui e poi clicca su ON AIR in alto a destra

OSPITI IN STUDIO:

ALESSANDRO GALIMBERTI Presidente Ordine dei Giornalisti della Lombardia 

FABIO PIZZUL Capogruppo PD Regione Lombardia – Giornalista Professionista

MARCO FUMAGALLI Consigliere Regionale 5 Stelle Lombardia

GIAMPAOLO BERNI FERRETTI Iscritto al Foro di Milano

IN COLLEGAMENTO TELEFONICO:

VERONICA IANNOTTI Giornalista, Fondatrice e Direttore Responsabile di Real Press

FEDERICO GATTI Collaboratore Mediaset da Londra  

Collegamenti con altri colleghi giornalisti durante la trasmissione

Conduce: Ugo Rossi Direttore Radio Blabla
con la collaborazione di Marco Chiappa – Giornalista

CASALE COMICS 2018: il reportage fotografico

Al Casale Comics&Games anche quest’anno siamo presenti, per voi gli scatti più curiosi e i cosplay più belli! Svoltasi sabato 16 e domenica 17 giugno presso il Castello di Casale Monferrato, il Casale Comics è la più grande manifestazione dedicata agli appassionati di fumetti, serie tv e giochi! La manifestazione è organizzata da mON! Eventi in Monferrato. Per maggiori informazioni visita il sito:  www.casalecomicsandgames.com

Ph Julien Coggiola

        

 

Stresa: si apre il Festival nella terra della cultura musicale

Grandi nomi sono passati da Stresa: Nikita Magaloff, Alexis Weissenberg, Svjatoslav Richter al pianoforte; Nathan Milstein, David Oistrakh, Isaac Stern e Yuri Bashmet al violino; Mstislav Rostropovich, Maurice André ed Andres Segovia come personaggi d’eccezione.

Sono solo alcuni dei musicisti di fama mondiale che, dal 1962 ad oggi, hanno portato lustro a Stresa per quelle ormai diventate celebri “Settimane Musicali”. Ora nel gotha della capitale culturale del Lago Maggiore ci sarà anche David Russell, musicista scozzese vincitore di un Grammy nel 2005 per il suo cd Aire Latino, nella categoria di miglior solista classico, in concerto al Palazzo Congressi il prossimo 28 aprile alle 21 (sarà l’unica data italiana dell’artista per il 2018 che ora è in tour mondiale e ha inserito proprio Stresa come tappa per il suo live che lo vede impegnato altresì a Chicago, Miami, Atlanta, San Jose, Tucson e Toronto).

I biglietti per l’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Opus, da Fine Arts and Guitars e dall’Assessorato alla Cultura del Comune, sono disponibili sul sito www.stresaconcerti.com e su www.clappit.com al costo di 32 euro. Il concerto di Russell segnerà così l’avvio della stagione musicale 2018 della cittadina baciata dal lago che a maggio ospiterà la XXXVI (trentaseiesima) edizione del Concorso Internazionale di Musica Città di Stresa e poi in estate lo Stresa Festival, già Settimane Musicali.

Siamo felici che Russell abbia accettato immediatamente di esibirsi nella nostra città – spiega il Maestro Christian Cocolicchio, presidente di Opus – il nostro ospite ama infatti le bellezze paesaggistiche italiane e la nostra cultura musicale. Il concerto partirà dalla musica barocca di S.L. Weiss e J.S.Bach per arrivare al compositore norvegese E. Grieg. Russell suonerà la “Cantigas de Santiago” che il compositore Stephen Goss (Gallese, Welsh), uno dei più importanti compositori in Gran Bretagna, ha dedicato proprio al chitarrista scozzese e a sua moglie Maria Jesus. Inoltre – conclude Cocolicchio – eseguirà per la prima volta in Italia il brano “David’s Portrait” dedicato a lui dal compositore Brasiliano Sergio Assad, uno dei più importanti compositori a livello mondiale”.

L’evento: David Russel in concerto a Stresa

Un Grammy vinto nel 2005 nella categoria miglior solista classico con il cd Aire Latino e l’appartenenza alla Royal Academy of Music di Londra: è questo il curriculum di David Russell, scozzese classe 1953 tra i più grandi interpreti moderni della chitarra classica, in concerto a Stresa il 28 aprile alle ore 21, unica data italiana del musicista per il 2018.

Si apre così con la stagione musicale della Capitale della Cultura del Lago Maggiore dal momento che lo stesso Russell terrà anche una Masterclass di quattro giorni (26,27,29 e 30 aprile) riservata a venti allievi che avranno la possibilità di suonare fianco a fianco con l’artista nella magnifica cornice di villa Muggia.

L’evento è organizzato dall’Associazione culturale Opus in collaborazione con il Comune di Stresa e l’associazione Fine Arts & Guitars.

Raramente Russell si esibisce nel nostro Paese, (l’ultima sua apparizione è stata a Roma nel 2015) ma quando gli abbiamo proposto di venire ad eseguire la sua musica a Stresa ha accettato immediatamente – spiega il Maestro Christian Cocolicchio, presidente di Opus – per noi è un vero onore; il live è stato infatti inserito nel tour mondiale dell’artista impegnato altresì a Chicago, Miami, Atlanta, San Jose, Tucson e Toronto. Russell e la sua famiglia hanno scelto Stresa anche per la tradizione musicale della nostra città famosa in tutto il mondo”.

Negli anni Sessanta nel nostro Comune si esibì Andres Segovia ed ora tocca a Russell che ne ha seguito lo stile – afferma l’assessore alla Cultura Albino Scarinzisi tratta di un ritorno alle origini, un modo straordinario per dare il via alla stagione musicale cittadina 2018; il palco del Palazzo dei Congressi è importante basti pensare che è stato calcato dal maestro Muti e da orchestre di fama mondiale tra cui la Philharmonia di Londra e l’Orchestra Filarmonica di Mosca. Auspichiamo un afflusso di pubblico importante visti i 600 posti della sala”.

Non solo musica, ma anche beneficenza: nel corso dell’evento, si terrà una raccolta fondi destinata alla Onlus Educando specializzata nell’assistenza di piccoli affetti da disturbi dell’apprendimento.
I biglietti dell’evento sono disponibili sul sito www.stresafestival.eu oppure su www.clappit.com. Per ulteriori informazioni è possibile inviare una email a info@stresaconcerti.com

Dopo il Festival della Canzone, a Sanremo il Festival della Salute

Riapre i battenti il “Sanremo Festival della Salute”, evento di promozione del benessere e degli stili di vita sani, organizzato dall’ASL 1 Imperiese insieme al Comune di Sanremo, con il patrocinio della Regione Liguria, che sarà in programma dal 17 al 21 aprile 2018, presso il Palafiori di Sanremo.

L’edizione 2018 prenderà il via martedì 17 aprile alle ore 10.00 con la performance “Seminiamo Salute”, una sfilata dei bambini della scuola primaria di Sanremo (guidati dal Teatro dei Mille Colori) che, giunti in piazza Colombo, coloreranno il cielo con centinaia di palloncini biodegradabili contenenti piccoli semi di spinaci. Un gesto simbolico per salutare in festa l’inizio di questa manifestazione, ormai giunta alla sua terza edizione, che quest’anno avrà come filo conduttore l’ambiente, la salute del territorio e di chi lo popola.

Le cinque giornate di Festival offriranno un ricco calendario di appuntamenti che vedranno il susseguirsi di seminari, incontri, laboratori ed eventi culturali dedicati alla salute e al benessere. Si alterneranno, infatti, nelle varie sale del Palafiori:

·         oltre  100  relatori, articolati in 60 incontri, per complessive 100 ore di aula;

·         6 convegni tematici organizzati dalla ASL1 e in collaborazione con organizzazioni, service ed associazioni 

·           50 ore di attività dedicate alla prevenzione;

·         10 laboratori per bambini, adulti ed anziani per complessive 50 ore di intrattenimento 

·         una serata a teatro

Sabato 21, alle ore 10.00, Eliana Petruzzelli, curerà una maratona di lettura dedicata alle Scuole elementari e Medie, in palio per i vincitori, una giornata da passare in RAI.

I temi trattati spazieranno dagli interventi tipici dell’educazione alla salute (alimentazione, effettività e sessualità, incidenti domestici, salute del respiro, vaccinazioni, violenza di genere sport pulito, primo soccorso, cyberbullismo…) a quelli più specifici dell’edizione 2018, con eventi dedicati alla salute del nostro mare, i pesci, la vita delle api, la dieta ligure, le contaminazioni nei cibi…

Offrire anche quest’anno un calendario così ricco ed articolato di eventi – ha spiegato il direttore generale dell’ASL 1, Marco Damonte Prioli – è per noi motivo di grande soddisfazionePortare l’educazione e la promozione alla salute “in piazza”, tra la gente, al di fuori dei tradizionali spazio di cura o di insegnamento è un importante obiettivo di salute che perseguiamo da tempo e le moltissime collaborazioni e sinergie attivate con enti ed associazioni del territorio ci dimostrano che siamo sulla giusta strada. Integrare linguaggi ed esperienze, in modo  innovativo e diversificato ci aiuta ad essere più vicini alle esigenze dei nostri vari interlocutori: bambini, studenti, insegnanti, genitori, anziani, persone con diverse abilità. “Star bene, fa bene” è, ancora una volta, la parola d’ordine di questo Festival, con una particolare attenzione quest’anno alla salute dell’ambiente e del territorio in cui viviamo.”

Grande soddisfazione è stata espressa anche da parte dell’Assessore Regionale alla Salute, Sonia Viale, che sul Sanremo Festival della Salute ha dichiarato: “Si tratta di un evento unico in Regione Liguria, che evidenzia la capacità di mettere in sinergia le capacità dell’ASL1 con il comune di Sanremo, gli enti e le tante realtà associative presenti sul territorio per offrire un ricco calendario di appuntamenti dedicati alla salute delle persone. Educare alla salute è proprio uno dei punti centrali dell’azione del sistema sanitario regionale e da questa manifestazione emerge l’importanza del coinvolgimento delle scuole e del mondo dell’associazionismo, per valorizzare le singole realtà, farle conoscere sul territorio e creare un punto di incontro tra cittadino ed istituzioni“.

Eliana Petruzzelli, autore del progetto “MARATONA DELLA LETTURA TELETHON” porterà giornate dedicate alla poesia, disegno, lettura… per comunicare quotidianamente l’impegno nella ricerca, nel progetto. Un risultato che parte da lontano, a Torino, presso l’istituto tecnico superiore Amedeo Avogadro e diffuso con il Premio Schools International Talents. La fondazione Telethon ringrazia, tramite il Presidente Luca Montezemolo l’impegno che è riuscita a dedicare per la ricerca delle malattie genetiche rare valorizzando l’educazione a casa e a scuola… per le nuove sfide da affrontare e conquiste da realizzare.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuiti e aperti a tutta la cittadinanza. Agli insegnanti partecipanti verrà consegnato l’attestato di partecipazione valido per i crediti formativi.

Per essere aggiornati su tutte le novità del Sanremo Festival Salute: www.asl1.liguria.it o la pagina Facebook www.facebook.com/ASL1Imperiese. E’ possibile anche iscriversi al servizio di messaggistica via Whatsapp o Telegram, inviando un messaggio con scritto “”ISCRIZIONE ON” al numero 338. 29 78 34 

Per presentare la propria performance area Fondazione Telethon curato da Eliana Petruzzelli presentarsi direttamente in loco dal 17 al 21 aprile o inviando whatsapp al numero 327.63 78 560

Gli “amici” del Festival della Salute

Il Festival della Salute è organizzato con il patrocinio o in collaborazione con:

Regione Liguria – Provincia di Imperia – Comune di Imperia – Comune di San Lorenzo al mare – Comune di Ventimiglia  – Polizia Postale e delle Comunicazioni – Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale – Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri – Associazione Nazionale Donne Medico – CONI Liguria e CONI Imperia – Società Italiana Promozione alla Salute.

Istituto Zooprofilattico Sperimentale Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta- ARPAL Genova e ARPAL Imperia – Associazione Nazionale Dentisti Italiani – Centro Antiviolenza Provinciale – Istituto Formazione Franchi – Federazione Italiana Nuoto.

Ist. «Aicardi» e I.P.S.C.T. Sanremo – Ist. Scolastico «Amoretti» Imperia – Liceo «Cassini» Sanremo, Ist. Comprensivo Riva Ligure e San Lorenzo al mare, Ist. «Colombo» Sanremo.

Consulta delle Associazioni  di Volontariato e Tutela dell’ASL1 – UISP Comitato Territoriale Imperia Sport per tutti – LILT Imperia e Sanremo – PET Team-  CESPIM- FIDAS – Ass. Musicalmente – Centro Baraonda – Ass. Sorridi con Pietro – Teatro dei Mille Colori – Ass. «Nati per leggere» Teatro dell’Albero  – Ass. Non siamo soli onlus – Ass. Italiana Famiglie ADHD AiFa – Anfass Sanremo – Ass. SIAMA e AMA.Li – Ass. Sanremo Photo Academy – Ass. Nordic Walking – Ass. White Dove – Fondazione Telethon Italia- Radio Immaginaria.

Lions Club Matutia Sanremo – Lions Club Host Imperia – Noi for You,  Zonta Club Sanremo – Fidapa Imperia – Fidapa Sanremo – Soroptimist Imperia.

Recensione libro “Tre donne” di Dacia Maraini

“Tre generazioni di femmine che si sopportano per necessità. Eppure, se mancassero mia madre e mia figlia, mi sentirei disperatamente sola. Gli affetti famigliari sono complicati e covano delle implicazioni sconosciute. Ci si ama follemente ma anche ci si detesta. Si trovano insopportabili i gesti, le azioni, le scelte di chi ci vive accanto, ma nello stesso tempo si pensa con terrore a quando questa intimità terminerà.”

Una sintesi perfetta per descrivere l’ultimo libro di Dacia Maraini, che ancora una volta ci incanta con la sua semplicità. La prosa pulita, piena, ci introduce in un complicato universo tutto al femminile. Tre donne costrette a convivere nella stessa casa, dove l’assenza di un uomo si fa sentire ormai da troppo tempo. Sono alle prese con le difficoltà quotidiane della vita, materiali e spirituali, sempre alla ricerca ossessiva dell’amore, ognuna intenta a ritagliarsi la propria felicità a modo suo, rincorrendo la passione, la libertà, la tenerezza.

“questa non è una casa di musone, ma di litigiose sì, perché stiamo sempre a battibeccare, cosa forse inevitabile in una famiglia di persone così diverse.”

Nonna Gesuina cerca la sua felicità scambiando teneri baci con il fornaio Simone, un attimo di beatitudine per entrambi, perché i baci sono un antipasto a cibi più corposi e nutrienti, rubati e celati gelosamente nel retrobottega. Una donna che non ha mai smesso mai di lottare per difendere la forma più pura di amore, quello per la libertà, e i baci appassionati che dona sono dolci promesse di un amore platonico, carezzevole, nato solo per soddisfare un impellente bisogno d’amore: “Di baci ci si può saziare, di baci si può ingrassare l’immaginazione sensuale e di baci sfinirsi”.

Poi c’è Maria che vive il suo amore a distanza attraverso struggenti lettere d’amore, rigorosamente scritte a mano, per non perdere la magia della lentezza della scrittura e dell’attesa, la cosa più eccitante del mondo, e che a suo dire non fanno altro che arricchire il vero amore tra due anime gemelle.

Le parole si rincorrono, sono indispensabili in questa strana famiglia di donne, tutte hanno la necessità di riversare su carta i loro pensieri, perché le parole hanno il potere di fermare il tempo, di imprimere nella memoria gli attimi di felicità, rubati alla vita e custoditi nel cuore.

“Molto più soddisfacente sognare attraverso le parole scritte che attraverso una macchina diabolica che sembra avvicinare le persone nel momento stesso in cui le allontana.”

Maria utilizza il suo lavoro di traduttrice e le lettere che scrive al suo fidanzato francese, riuscendo a staccarsi dalla realtà, e per un attimo non deve pensare al suo rapporto complicato con una madre che non intende invecchiare e alle continue incomprensioni con la giovane figlia Lori. D’altra parte, nonna Gesuina sfrutta la tecnologia, e affida ad un piccolo registratore il racconto della sua vita, punti di vista, osservazioni che scavano nel profondo, da spettatrice narra le loro vite, degli errori che si possono commettere in un momento di follia e delle gravi conseguenze che ne possono derivare. Lori invece riversa tutti i suoi dubbi su un diario, chiuso con un lucchetto e ben nascosto, affida alle sue pagine tutto il dramma di un’esistenza che non condivide, il suo odio amore verso Maria, sua madre, che reputa debole e antiquata. Il loro è un rapporto conflittuale, tre generazioni a confronto che non si comprendono, ognuno chiuso nel proprio guscio e restìo a concedere sé stesso all’altro.

Lori è giovane e spavalda, commette uno sbaglio, mettendo a repentaglio l’esistenza stessa di questa famiglia, tutto viene messo nuovamente in discussione e vengono ristabilite le priorità, riscoprendo finalmente il vero valore degli affetti e dell’amore.

Un libro struggente nella sua semplicità, e Dacia Maraini risulta essere una vera maestra in quest’arte della comunicazione. Non mi stancherò mai di dire che l’impatto con i lettori deve essere immediato, utilizzando un linguaggio comprensibile, quasi familiare, il lettore deve sentirsi accolto amorevolmente tra le pagine che sta leggendo. In “Tre donne” mi sono sentita a casa, un po’ perché è facile ritrovare una piccola parte di sé in questa storia, tutte siamo state giovani, madre, nonne, e un po’ perché la storia va oltre il semplice racconto. Le protagoniste ne sono uscite vittoriose, l’autrice è riuscita a distinguerle con tatto, calandosi ora nell’una ora nell’altra, con facilità, facendo emergere le loro personalità con un uso sapiente del linguaggio, evidenziando il loro lato moderno e le sfumature di tutte le età della vita. Si legge che è un piacere, mai noioso, mai enfatico, equilibrato, emozionante fino alla fine.

SCHEDA DELL’EDITORE

UNA STORIA D’AMORE E DISAMORE

Ogni donna è una voce, uno sguardo, una sensibilità unica e irripetibile. Lo sono anche Gesuina, Maria e Lori, una nonna, una madre e una figlia forzate dalle circostanze a convivere in una casa stregata dall’assenza prolungata di un uomo. Tanto Gesuina, più di sessant’anni e un’instancabile curiosità per il gioco dell’amore, è aperta e in ascolto del mondo, quanto Maria, sua figlia, vorrebbe fuggire la realtà, gli occhi persi tra le carte di traduttrice e i sentimenti rarefatti rivolti a un altrove lontano. Il ponte tra questi due universi paralleli è Lori, sedici anni fatti di confusione e rivolta, che del cuore conosce solo il ritmo istintivo dell’adolescenza. Ma il fragile equilibrio che regola la quotidianità di queste tre generazioni è destinato a incrinarsi quando un uomo irrompe nelle loro vite, e ristabilirne uno nuovo significherà abbandonarsi alla forma più pura di passione, quella per la libertà. “Tre donne” illumina i percorsi nascosti e gli equilibri impossibili del desiderio, li fotografa con un taglio inedito che ne coglie le delicate sfumature in tutte le età della vita.

Come si può raccontare oggi l’amore? Quali sono i percorsi nascosti e gli equilibri impossibili che spingono due destini a incrociarsi?

«Dovrei difendere con più forza la libertà dell’amore che non conosce età, che si fa sudare, fiato, respiro, eccitazione, tutto per via del piacere del gioco amoroso.»

È la voce di Dacia Maraini a risponderci, attraverso queste storie che sono una fotografia delle più imprevedibili sfumature del desiderio, vissuto nelle diverse età della vita. Racconti che sono la testimonianza di una donna che non ha mai smesso di lottare per difendere la forma più pura di amore, quello per la libertà. Perché solo chi ha vissuto cento esistenze in una, attraversando il mare in tempesta del Novecento, può ricordarci che l’amore è la sola bellezza a cui non possiamo rinunciare.

Tre donne. Una storia d’amore e disamore.

Katja Macondo

Potete seguire Katja e le sue recensioni, sul sito: letturedikatja.com

Recensione libro “La danza del ciliegio” di Veronica Variati

Il mio primo impatto, con il nuovo romanzo di Veronica Variati, è stato esaltante. Mi sono subito messa a disposizione di questa giovane autrice che ha saputo, o meglio, voluto staccarsi dalle tendenze tanto in voga tra i nuovi autori emergenti. Non si è fatta imbrigliare dalle trame facili e piuttosto scontate, ha saputo, invece, guardare oltre e rivolgere il suo sguardo al passato per trovare l’ispirazione giusta, e in questo caso si è ispirata ad una storia vera, l’amore tra Yuki Kato e George Denison Morgan, lei geisha e lui americano.

Due mondi poco affini, anzi agli antipodi, eppure così vicini quando si tratta di abbattere le barriere culturali in nome dell’amore. Le due realtà, quella del Sol Levante e quella Occidentale in questa vicenda si scontrano, le antiche tradizioni e la sacralità dei riti da un lato e l’incomprensione per questi valori dall’altra, mettendo in evidenza il divario, a volte, incolmabile di due popoli lontani, non solo geograficamente.

L’autrice ha voluto immaginare così la loro storia, non avendo a disposizioni fonti certe, ed io mi sono fidata delle sue parole, ho dato credito alla sua storia, soprattutto per l’immenso rispetto che ha dimostrato nei confronti di una cultura, quella nipponica, e lo si evince, in particolar modo, dalla cura dei particolari e ad una approfondita ricerca storica inerente le tradizioni giapponesi, specie quelle riguardanti le geishe. Il lettore si ritrova così a compiere un viaggio a ritroso nel tempo, in una terra antica ed affascinante, dalle magiche atmosfere, alla scoperta dei suoi profumi inebrianti, catturato dalle luci soffuse delle lanterne rosse, incantato dai meravigliosi kimono, ospite delle antiche case da tè, spettatore delle danze di Primavera, e testimone di tutti quei riti che i giapponesi custodiscono gelosamente ancora oggi.

“Noi non diventiamo geisha per amare. Siamo destinate ad essere desiderate e venerate, ma non ricambiamo. Hai mai visto una statua o un dipinto voler bene al suo ammiratore? Ecco, in questo modo devi vedere gli uomini, come spettatori da ammaliare.”

Oyuki è una geisha tra le più quotate a Kyoto, una vera star, ammirata e desiderata, venerata ed idolatrata. Il suo incontro con il bel americano, dagli occhi color del cielo, sconvolgerà non solo la sua vita, ma metterà in discussione tutto. George si innamora di lei dal primo istante, ne resta ammaliato, affascinato oltre misura, un sentimento inspiegabile perfino per lui.

“Com’è diverso essere guardate da un uomo occidentale… Un maschio giapponese non mi fisserebbe mai così intensamente negli occhi, sarebbe un tabù, una mancanza di rispetto, e probabilmente se accadesse io abbasserei inconsciamente le palpebre nel fingere indispettito imbarazzo… È come se volesse tentare di scorgere la mia anima attraverso gli occhi.”

Cerca in tutti i modi di incontrarla e di abbattere i muri della lingua e dei costumi. Un viaggio lungo e spesso doloroso il loro amore, molte incomprensioni, inganni e ricatti, sono troppe le variabili in gioco. George è cosciente delle difficoltà, comprende le inquietudini di Oyuki, le perdona le sue debolezze, e nonostante tutto la implora di concedergli una possibilità. Lei, in bilico tra due uomini e due mondi, tentenna, la paura ed i timori si fanno sempre più pressanti, perché prendere una decisione non è semplice in un’epoca dove la reputazione è tutto e Oyuki possiede solo quella, non può disonorare quello che è e quello che rappresenta.

Non è mai stata facile la sua vita da geisha, tanto studio, molte restrizioni, infiniti obblighi e per un occidentale non c’è modo di comprendere le infinite sfumature della vita di una geisha, che non è libera di amare.

Il nodo centrale del romanzo non è tanto la storia d’amore, ma il divario che emerge tra i protagonisti, l’autrice si è incentrata sui costumi e sulle barriere esistenti tra i due, come se ci fosse “un muro a separarli tra ciò che è giapponese e ciò che è straniero, una barriera nella quale sembra pressoché impossibile aprire un varco”.

Eppure loro ci sono riusciti, hanno raggiunto il loro sogno non senza qualche caduta, e il loro amore ne è uscito rafforzato in vista di un altro capitolo della loro vita, il matrimonio e il trasferimento in America. Dobbiamo ricordare che siamo agli inizi del ‘900 e la loro unione suscitò molto clamore. Non erano ben accetti né dalla famiglia di lui né dall’alta società, la famiglia Morgan era una delle famiglie più in vista di New York.

Una situazione incresciosa, una ennesima prova del loro amore, ma dimostrarono, ancora una volta, di essere più uniti che mai di fronte a qualsiasi ostacolo. Oyuki e George ci hanno lasciato una grande eredità, un sogno, un mondo dove tutto è possibile. Hanno conquistato la loro parte di felicità e hanno saputo custodirla, “perché lei non si è mai pentita di nulla e tornando indietro rifarebbe tutto quanto, nel bene e nel male, a testa alta e ripartendo sempre da zero.

Veronica Variati è una scrittrice a trecentosessanta gradi, e con questo romanzo ha dato dimostrazione delle sue abilità. Un’autrice completa che conquista l’attenzione del lettore con la sua raffinatezza, il suo narrare è fluido, libero, e allo stesso tempo d’impatto. Mi ha lasciato molto questo libro, ha ampliato la mia visione su un mondo pressoché sconosciuto, almeno fino ad oggi, e per questo mi sento di ringraziare Veronica, mi ha reso un po’ più cittadina del mondo.

Consiglio!

SCHEDA DELL’EDITORE

Dopo l’ennesimo fidanzamento fallito George Denison Morgan decide di andare il più lontano possibile. Il suo amico Samuel è a Kyoto per lavoro. È una città magica e a modo suo accogliente: decide così di partire subito. Dal primo momento si sente ammaliato e accarezzato da quelle atmosfere così diverse da quelle a lui familiari. Arrivato a Kyoto il suo amico lo porta a teatro ed è qui che per la prima volta vede le geishe, sono creature meravigliose: è quello che pensa subito. Yuki Kato è la protagonista di questo spettacolo e George vuole solo sentire la sua voce, parlarle, afferrare quel fascino sovrannaturale. Ci riuscirà? Questo romanzo profuma di alberi di ciliegio e colpisce per la delicatezza, per la speranza che trasmette.

Katja Macondo

Potete seguire Katja e le sue recensioni, sul sito letturedikatja.com